Kick Boxing, espressione di origine inglese formata dai termini calcio e pugilato, delinea una disciplina sportiva che trae origine dalla fusione delle tecniche di gamba delle arti marziali e i colpi di pugno propri della boxe occidentale.
Kick Boxing è termine generico all’interno del quale vengono individuate diverse specialità, di cui le più importanti sono: Semi Contact, Light Contact, Full Contact, Low Kick, Forme Musicali, Thai Kickboxing e Aerobic Kickboxing.
Storia della disciplina.
Anni ‘40 e ‘50 – Il Judo fu la prima arte marziale nipponica conosciuta dagli occidentali a seguito all’occupazione del Giappone nella 2° guerra mondiale. Intorno agli anni 50, gli americani furono i primi ad invitare esperti nipponici negli Stati Uniti per una serie di esibizioni che, inizialmente, rimasero nell’ambito delle forze armate e successivamente passarono tra i civili.
Anni ‘60 – Il Karate e altre arti marziali asiatiche come il Taekwondo coreano e il Kung Fu cinese furono suscitarono immediatamente l’interesse degli occidentali.
Anni ’70 – La Kick Boxing è una disciplina che inizia a svilupparsi negli anni ’70, prendendo spunto dalle arti marziali asiatiche e dalla boxe. Trae origine dallo sviluppo e dalla fusione di due discipline: il Japanese Kick Boxing e il Karate Full Contact.
1970-1974 – Gli organizzatori degli incontri sportivi del Giappone, constatando il successo delle gare di boxing tailandese, decisero di eliminare i colpi di gomito, di ginocchio e le prese, per creare un nuovo sport da combattimento, nel quale gli atleti usavano pugni e calci alle gambe, al tronco e al viso. Nacque così la “Japanese Kick Boxing”. Toshio Fujiwara, campione della kickboxing giapponese degli anni settanta, iniziò a praticare questa disciplina e ottenne i più importanti successi sotto la guida del maestro Kenjiho Kurosaki.
Gli americani iniziarono a disputare incontri di kung fu e di karate a contatto pieno. Unirono, quindi, le tecniche di pugilato a quelle di karate e kung fu per creare il Full Contact Karate. I colpi potevano essere affondati, ma dovevano essere usate protezioni per coprire mani, piedi e le parti del corpo usate per colpire. Gli esponenti più noti sono i campioni Bill Wallace e Joe Lewis. In quel periodo, le uniche forme di combattimento a contatto erano il full contact karate, il pugilato tailandese, il sambo russo ed il sanda cinese. Joe Lewis fu l’ideatore del full contact e il pioniere della kickboxing americana. Proveniente dal karate, lanciò per primo l’idea di praticare il karate full contact con guantoni e K.O. su ring. Ne sperimentò le prime regole in modo da poter unificare sotto un unico tipo di combattimento svariati stili, che allo stesso tempo risultasse valido, senza rovinare l’aspetto tecnico.
1974 – Il primo torneo ufficiale di arti marziali a contatto pieno “Campionato del Mondo Professionistico” si disputò a Los Angeles nella “Los Angeles Cow Sports Arena”, il 14 settembre del 1974. Parteciparono all’evento Joe Lewis, Bill Wallace, Jeff Smith, Howard Jackson e Isaia Duenas.
1976 – Nella palestra di Georg Bruckner avvenne l’incontro fra Valera e Wallace, una piccola sfida fra il karateca francese e “super-foot” che sancisce la supremazia tecnica dell’americano. Nel 1976, i promotori del primo Mondiale Pro di Los Angeles, fondarono la World Association of All Style Karate Organizations (Wako).
1978 – Nel 1978, ebbero luogo a Berlino i primi Campionati del Mondo, seguiti da quelli di Tampa (Florida) nel 1979. A partire dal 1979, l’incontro avviene ogni due anni. Il Karate Contact approda in Italia nel 1975 attraverso l’AIKAM del Dott. Bellettini, associazione che assegnò a Bill Wallence una serie di stage formativi nel 1977.
1978 – Nel congresso europeo della Wako (Vienna) la Fiam è riconosciuta come unica organizzazione italiana dalla Wako.
* 1978 – A Berlino Bruckner organizza il primo campionato del mondo Wako con 18 nazioni partecipanti.
* 1979 – Negli Usa, a Tampa, si tengono i mondiali della Wako con la partecipazione della nazionale della Fiam. Tre le nostre medaglie d’oro.
* Nel 1980, a seguito del successo ottenuto in Europa dal Full Contact Karate, sorsero dei contrasti tra le federazioni di Karate esistenti e la WAKO, la quale per evitare problemi di carattere legale e per far fronte alla esistenza di due nuove formule sportive all’interno della disciplina (quali Semi contact e Light contact), decise di lasciar cadere l’uso della parola Karate associata a Full Contact e nacque così il termine di Kickboxing. Scelta linguistica sicuramente molto figurativa che permette un immediata comprensione. Pertanto la sigla internazionale Wako rimase, ma con la dicitura di World Association of Kickboxing Organizations.
* 1981 – Il termine Wako diventa “World Association of Kickboxing Organizations” e per la prima volta non si parla più di full-contact karate ma di kickboxing.
* 1985 – La Kick Boxing ha avuto una crescita internazionale costante con mondiali memorabili come quello di Budapest nel 1985 con 24.000 spettatori in due giornate.
Negli anni successivi, in Giappone venne dato il via ad un torneo nominato K-1, dove “k” sta per tre discipline:
- Karate (antica arte marziale originaria dell’isola giapponese di Okinawa che deriva dall’unione di due scuole marziali: il Te autoctono e il Kung Fu cinese e prevede la difesa a mani nude);
- Kempo (il Kenpō, noto in occidente anche con la traslitterazione adattata Kempo, è un’arte marziale giapponese di origine cinese. Il termine è stato adottato in Giappone in epoca moderna e indica un gruppo di metodi ispirati a stili cinesi sviluppatisi durante la Dinastia Ming (1368-1644);
- Kick Boxing.
Lo scopo era di far concorrere atleti di diverse arti marziali che avessero un regolamento sportivo comuni. Il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style, ed è a sua volta una variante del regolamento del Kick Boxing.
2006–WAKO Associazione mondiale delle organizzazioni di kickboxing e IAKSA Associazione Internazionale dello Sport della Kickboxing Dilettantistica si sono fuse ottenendo il riconoscimento del GAISF (General Association of International Sports Federations).